Sommelier. Rivista di enologia, gastronomia e turismo (2021) (Il). Vol. 4

Riferimento: 9788869959592

Editore: Pacini Editore
Pagine: 96 p., Libro in brossura
EAN: 9788869959592
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Descrizione

«I tempi cambiano e anche i viaggi mutano marcia e velocità, indirizzati verso ritmi più rilassati, verso esperienze sempre più sostenibili, autentiche e di qualità. A confermare questa tendenza ci sono i dati recenti dell'indagine promossa da Booking.com sul turismo sostenibile che rileva come essa sia una pratica imprescindibile per il 92% dei vacanzieri italiani intervistati. Fa eco il Report sul Turismo enogastronomico italiano 2021 e l'intervista ai vertici Enit, che abbiamo proposto, che evidenziano come il lungo periodo di lockdown abbia inevitabilmente influito sulle scelte dei consumatori che sembrano voler vivere esperienze all'aria aperta senza rinunciare all'offerta enogastronomica. Ricordate il gioco dot to dot? Così abbiamo unito i vari puntini e immaginato di tracciare un percorso che si snoda dal Nord della Francia fino al Sud d'Italia. Un itinerario che è espressione dello sviluppo del vino abbaziale, oggetto del nostro speciale, che interessa luoghi ricchi di storia, non sempre di proprietà ecclesiastica, al cui interno sono custoditi capolavori artistici e architettonici incastonati in ambienti naturali di mirabile bellezza, che sottolineano un punto cardine della storia del vino europeo: il Medioevo. Confessiamo che a scaldare di più il motore della nostra curiosità è stata un'epigrafe medioevale con la quale si lodava un abate che costruì chiese e piantò vigne. All'epoca terreni e viti erano tra gli elementi fondamentali che svettavano in cima alla lista di priorità per la costruzione di edifici religiosi. Le abbazie erano dei veri e propri centri di produzione con dei locali specifici per le attività agricole e ogni grande abbazia possedeva vigneti, a volte estesi, ed era dotata di una cantina perfettamente attrezzata per la produzione di vino da messa (e per uso comune) (A. Menghini, Il giardino dello spirito). Questi luoghi religiosi detenevano anche una funzione culturale molto rilevante e secondo R. Dion hanno servito la viticoltura tanto conservando e trasmettendo i metodi di coltivazione ereditati dall'antichità romana, quanto aumentandole il prestigio...» (Alice Lupi, Direttrice Responsabile)