«Roma imperiale»... te posso sfotte un po'?

Riferimento: 9791221419757

Editore: Youcanprint
Autore: Aloisi Cesare
Pagine: 402 p., Libro
EAN: 9791221419757
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Descrizione

Il libro Roma imperiale... Te posso sfótte un po'? (Spigolature de storia romana) ripercorre, in ottave di endecasillabi romaneschi, talvolta introdotte da brevi spunti di prosa, la storia di Roma dalla sua fondazione alla calata dei barbari e alla caduta dell'impero. Con tono leggero e apertamente ironico, dopo alcuni capitoli dedicati alla nascita della città ed al periodo monarchico, l'autore si sofferma su alcuni eventi cardine della repubblica. Con l'avvento dell'impero, la scrittura, pur mantenendo sempre la sua agilità e scioltezza, si fa talvolta epica, appassionata, e non nasconde l'insofferenza per certi orrori di quel regime. Aver conosciuto Pascarella, ed avergli subito voluto bene, - confessa il nostro autore - è stato per me un moto simultaneo. È a lui che devo la mia riconoscenza, per avermi convinto che la nostra storia si potesse raccontare in versi romaneschi. La mia ammirazione per le sue pagine dedicate alla storia di Roma, rimasta incompiuta, mi ha ispirato il presente progetto che coltivo da tempo e che solamente in tarda età mi sono accinto a concretizzare. L'opera ha richiesto un meticoloso impegno di ricerca durato diversi anni, per la vastità e la varietà degli argomenti trattati. Ma oggi mi considero soddisfatto del lavoro compiuto. Spero vivamente di trovare un qualche apprezzamento presso quegli occasionali lettori che si imbatteranno in questo testo. La vena umoristica, con tutta la sua carica di vitalità, permea tutto il poema; resta in silenzio e si vela di commozione solo in alcune sporadiche pagine in cui, per l'emozione ed il coinvolgimento indotti dall'evento narrato, il tono si eleva ad una dignità altamente intensa e lirica. Nella parlata romanesca lo stile trova tutta l'immediatezza dell'espressione naturale, grazie ad un efficace lavoro di cesello a cui l'autore ha assoggettato i suoi versi. Per la caratteristica dialogica e parlata, la spontaneità della forma, l'opera si adatta alla declamazione pubblica ed alla recitazione teatrale.