Luoghi inesplorati della Gruppoanalisi tra grandi gruppi multiculturali, catastrofi e nuove soggettività (I)

Riferimento: 9788889465455

Editore: Il Ponte Editrice
Autore: D'Angiò Antonio
Collana: La biblioteca del Ponte
Pagine: 364 p., Libro in brossura
EAN: 9788889465455
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Descrizione

Questo volume raccoglie gli atti delle Giornate scientifiche tenute a Ischia, nel 2018, nell'ambito delle attività dell'Associazione Europea di Gruppoanalisi Transculturale, presieduta dall'autore dal 2017 al 2021. L'attraversamento rielaborativo di quell'esperienza e delle sue circostanze mette in luce un'idea nuova, forse eterodossa, di Gruppoanalisi, un'idea per molti aspetti distante dai pionieristici lavori di W. Bion e di S.H. Foulkes. Le coordinate globalizzate, a un tempo geografiche, storiche, sociali, culturali, politiche e demografiche in cui si situa il vertice di osservazione dell'autore (nonché curatore degli autorevolissimi contributi contenuti nel volume, ivi compresa la lectio magistralis di René Kaës), hanno poco o niente in comune con quanto avveniva nei due esperimenti bioniani di Northfield nel corso della Seconda guerra mondiale, né tantomeno con quanto avveniva al Maudsley Hospital dove Foulkes addestrava numerosi psichiatri al suo approccio alla terapia di gruppo. Lo sguardo dell'autore è molto lontano nel tempo e nello spazio da Londra, intraprende un lungo e affascinante viaggio, attraversa spazi e territori mentali impervi, spesso inaccessibili, fa tappa a Parigi (Rouchy), a Lione (Kaës), a Venezia (Resnik), ma poi si dirige con convinzione verso sud, verso il "pensiero meridiano" (Cassano), e si insedia stabilmente nel cuore del Mediterraneo per provare, come ci ricorda Edgar Morin, a mediterraneizzare il pensiero. Egli scrive: «Nel volume abbiamo molto insistito sulla prospettiva mediterranea come dimensione concettuale strutturalmente e applicativamente "transculturale", per situare pratiche e dispositivi dove potessero essere maggiormente e più coerentemente rappresentate la molteplicità, l'eterogeneità e la singolarità di quelle "gruppalità interne" che si attraversano nell'amministrazione dinamica dei grandi gruppi multiculturali così come nei setting formativi alla Gruppoanalisi transculturale. È in questa prospettiva "vista mare" che abbiamo rinvenuto gli assunti teorici e gli elementi epistemologici costitutivi di una possibile clinica gruppoanalitica transculturale e con essi uno spazio analitico tout à fait mediterraneo, che ospita il "pensiero meridiano" [...], un pensiero necessariamente gruppale, che sa cogliere nello stesso momento complementarietà e antagonismi, unità, diversità e opposizioni [...], che sa ospitare differenze e mescolanze, identità diasporiche e meticciati creativi, che sa come "smilitarizzare" le culture e accogliere la "familiarità" e l'"estraneità" dell'altro culturale».