Hannah Arendt sulla «Critica del Giudizio». Con le lezioni inedite di Chicago del 1964

Riferimento: 9788874709908

Editore: Edizioni di Pagina
Autore: Suppa Serena
Collana: Biblioteca filosofica di Quaestio
Pagine: 284 p., Libro in brossura
EAN: 9788874709908
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Descrizione

A partire dal 1957 alcuni scritti personali di Hannah Arendt testimoniano un crescente interesse verso la «Critica del Giudizio» di Kant. Si va formulando nella mente dell'autrice una singolare ipotesi interpretativa: la «Critica del Giudizio» è un'opera di filosofia politica, ad insaputa del suo stesso autore. È, anzi, l'unica vera filosofia politica che Kant abbia mai scritto. Comprendere questa tesi vuol dire inoltrarsi nella particolare concezione del politico che il pensiero arendtiano sostiene, e scoprirne la familiarità con alcune importanti nozioni estetiche kantiane: il giudizio riflettente, il bello - come ciò che piace universalmente senza concetto -, il senso comune, e l'idea stessa di apparenza. Ma vuol dire anche imbattersi nei limiti e nelle criticità di quella che è stata considerata da molti studiosi un'appropriazione arbitraria, da parte della Arendt, e non del tutto priva di forzature. Il volume si propone di ricostruire il tema in questione nei vari aspetti che vi sono implicati e, nel fare questo, si avvale di un corso inedito di lezioni che Hannah Arendt svolse all'Università di Chicago nel 1964, pubblicate qui per la prima volta in traduzione italiana. Si tratta di una prima interessante versione delle più note «Lectures on Kant's Political Philosophy» del 1970.