Autoriciclaggio: teoria e prassi

Riferimento: 9788892122628

Editore: Giappichelli
Autore: Civello Gabriele
Collana: Anima juris ratio
Pagine: 504 p., Libro in brossura
EAN: 9788892122628
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Descrizione

Nel corso dei Lavori preparatori al Codice penale del 1930, gli stessi membri della commissione ministeriale avevano già prefigurato, ante litteram, l'istituto che oggi chiamiamo autoriciclaggio. In particolare, al termine della seduta del 14 febbraio 1930 della prima sotto-commissione, era emerso il seguente interessante quesito: «Che cosa accade se vi è un di più nel profitto del delitto? Ad esempio, se il ladro, avendo rubato centomila lire di titoli, abbia, speculando con essi in borsa, guadagnato un milione: a chi spetta la differenza tra un milione e le centomila lire?»; ad un tale interrogativo si era risposto in modo piuttosto lineare, quasi en passant, come se esso non sollevasse problemi particolari, né teorici né applicativi: «La relazione ministeriale afferma che il profitto ottenuto mediante l'azione criminosa va confiscato, ed accenna esplicitamente alla confisca di ciò che rappresenta impiego redditizio del denaro di provenienza delittuosa».