Gatti di Hemingway (I)

Riferimento: 9788862527378

Editore: Iacobellieditore
Autore: Tagliamonte Patrizia
Collana: Graffiti
Pagine: 152 p., Libro in brossura
EAN: 9788862527378
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Descrizione

Pochi lettori sanno che la casa di Hemingway a Key West in Florida, oggi divenuta un museo, è piena di gatti tutti discendenti diretti dei 56 felini dello scrittore premio Nobel. Ma l'autore di Per chi suona la campana non era l'unico scrittore amante dei gatti. La storia della letteratura è piena di scrittori e scrittrici gattari e gattare. Doris Lessing, premio Nobel 2007 per la letteratura che ha anche scritto un libro sull'argomento, Gatti molto speciali; il poeta T.S. Eliot, che scrisse Old Possum's book of practical cats (da cui l'opera teatrale Cats). Lord Byron aveva 5 gatti; Borges aveva un gatto che si chiamava Beppo, in onore di uno dei gatti di Byron. Catarina, il gatto di Edgar Allan Poe, andava ovunque con lui e ispirò il racconto Il gatto nero. Téophile Gautier, autore di Capitan Fracassa, fu un grande amante dei gatti, e ne ebbe almeno una decina. Alcuni di loro sono nominati nella sua opera autobiografica Ménagerie intime. La scrittrice francese Colette ebbe molti gatti; quando l'ultimo morì, ne soffrì tanto da non volere altri animali domestici per ben 15 anni. Mark Twain ne aveva undici, a cui amava dare nomi bizzarri, come Apollinaris, Zoroaster e Blatherskite. La scrittrice George Sand era così legata al suo gatto, Minou, da bere il latte dalla stessa tazza. Raymond Chandler era solito leggere i suoi scritti al suo gatto Taki prima che a chiunque altro. Il gatto di Petrarca, alla morte del poeta, fu ucciso e mummificato. William Burroughs, autore de Il pasto nudo, scrisse l'autobiografico The cat inside (Il gatto in noi) per commemorare i vari gatti che occuparono un ruolo nella sua vita.